Il Pavimento Pelvico
- Pubblicato: Martedì, 05 Dicembre 2017 21:38
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Il pavimento pelvico: di cosa si tratta?
Il pavimento pelvico o “diaframma perineale” è costituito dall’ insieme delle strutture muscolari e fasciali che vanno a chiudere inferiormente il bacino.
È un importante sistema neuro-muscolo-fasciale; esso realizza contemporaneamente una struttura di contenimento, sospensione e sostegno.
Esso è attivo sia attraverso un’ azione tonica di base, per sostenere visceri pelvici e mantenere la continenza, sia modificando la sua azione ogni volta che varia la pressione endoaddominale: postura, respirazione, fonazione, risate, colpi di tosse, starnuti, ecc.
Sono diverse le strutture del diaframma perineale che possono essere eccessivamente sollecitate, ad esempio, in seguito a gravidanza e parto, oppure menopausa o interventi chirurgici.
Il danno può essere a carico del basso tratto urinario, quindi vescica ed uretra, del sistema di sostegno, quindi i muscoli perineali o, infine, del sistema di sospensione, formato dalle fasce e dai legamenti
Patologie del pavimento pelvico
- Una disfunzione del pavimento pelvico può quindi tradursi in:
- Patologie del basso tratto urinario: incontinenza da sforzo, da urgenza, mista o vescica iperattiva;
- Prolasso d’ organo;
- Patologie ano-rettali: incontinenza fecale o di gas, stipsi cronica;
- Problematiche sessuali: dispareunia (dolore durante la penetrazione);
- Dolore pelvico cronico.
Appare, quindi, importantissimo affrontare queste disfunzioni con un approccio conservativo, per evitare interventi chirurgici, o, nel migliore dei casi, in modo preventivo, al fine di evitare o tardare questi problemi invalidanti e debilitanti.
La riabilitazione del pavimento pelvico
È in questo contesto che si può parlare di riabilitazione del pavimento pelvico. Questa è una terapia a ridotta invasività, con scarse controindicazioni e con limitati effetti collaterali.
Le principali tecniche riabilitative sono:
- La chinesiterapia pelvi-perineale (esercizi di Kegel): si tratta di esercizi volti alla contrazione e al rilasciamento della muscolatura del pavimento pelvico, con lo scopo di rendere più facile la percezione del problema e
Elettrostimolazione funzionale: serve a stimolare i muscoli perineali nel caso in cui non riescano ad essere volontariamente contratti, oppure se la contrazione non è adeguata; - Biofeedback: si tratta di impiegare una strumentazione che possa registrare una contrazione o un rilasciamento muscolare. Attraverso dei segnali acustici o visivi, aumenta considerevolmente la consapevolezza del paziente riguardo la sua attivazione muscolare volontaria.
Perché riabilitare?
Le motivazioni sono numerose:
- L’ efficacia è ormai documentata (si parla di successo riabilitativo nell’ 80-95% dei casi);
- Non ha effetti collaterali;
- Si adatta alle diverse esigenze dei pazienti;
- È una terapia che può essere ripetuta infinite volte;
- Non provoca dolore;
- Se efficacemente eseguita, può evitare l’ intervento chirurgico, o fungere da preparazione pre-chirurgica o da recupero dopo l’ operazione, velocizzando i tempi di ripresa;
- Alcuni esercizi possono essere messi in pratica anche a casa, al fine di proseguire con l’ auto trattamento.
Infine, non va dimenticato che effettuare la chinesiterapia pelvi-perineale ha un’ ottima validità anche come misura preventiva, perché un pavimento pelvico ben allenato è un pavimento pelvico sano!
Francesca Lepre
Physiolab Roma